Donne e VPN: 2023. Le VPN in Italia giungono a maturazione

Questo articolo esamina l'uso e la consapevolezza delle VPN in Italia, mettendo in luce l'importanza della sicurezza online e la crescente adozione di questi servizi, in particolare tra le donne.

Esploriamo i risultati di un recente sondaggio globale sulle VPN, mettendo in luce l’alto livello di consapevolezza in Italia, in particolare tra le donne, e l’importanza di scegliere servizi VPN affidabili per la sicurezza online.



Introduzione: Uno Sguardo Globale sull’Uso delle VPN

Recentemente sono stati rilasciati i risultati di un’ampia indagine condotta tra agosto 2020 e marzo 2023 da una delle principali aziende mondiali specializzate nella fornitura di servizi VPN. Questo sondaggio ha coinvolto 18 diverse nazioni, raccogliendo le risposte di oltre 150.000 partecipanti.

L’indagine aveva l’obiettivo di sondare il livello di consapevolezza riguardo ai rischi presenti nel mondo online, di comprendere quali benefici può offrire l’utilizzo di una VPN e di identificare gli usi più comuni di questa tecnologia in ciascuna nazione coinvolta.

I risultati emersi sono estremamente interessanti e rivelano che, almeno per quanto riguarda la sicurezza online, l’Italia si trova in una posizione molto favorevole. Questo sondaggio sembra fare eco a un altro studio condotto qualche mese fa sui rischi associati al cybercrime in Italia, un argomento trattato in maniera approfondita da The Tech Insider in un articolo dedicato.

VPN in Italia e nel mondo

La Consapevolezza delle VPN in Italia

In Italia, il 58,7% degli intervistati è a conoscenza di cosa sia una VPN. Questo dato è notevole, in linea con le percentuali registrate nelle principali nazioni europee e mondiali. Tuttavia, riteniamo che questo risultato assuma un’importanza ancora maggiore se consideriamo che una consistente parte del paese è ancora in ritardo strutturale nell’adozione delle tecnologie internet. Di conseguenza, queste persone potrebbero essere meno sensibili alla questione della protezione dalle potenziali truffe online. Da ciò deriva che nelle aree più connesse, il livello di consapevolezza risulta essere molto elevato, sebbene il sondaggio non fornisca una dettagliata suddivisione territoriale.

VPN in Italia e in Europa

L’Utilizzo delle VPN in Italia

Nonostante l’alta consapevolezza, l’utilizzo effettivo di una VPN in Italia non rispecchia la stessa tendenza. Infatti, siamo solo al 25,5%, un valore che, sebbene piuttosto basso, è sostanzialmente in linea con quello degli altri paesi. Questo dato evidenzia che c’è ancora molto da fare in termini di educazione e prevenzione.

Un aspetto particolarmente interessante che emerge dallo studio è la percentuale di donne che utilizzano un servizio VPN. Infatti, siamo a circa il 50%. “Rispetto ad altri Paesi, i risultati registrati dall’Italia sono molto positivi. In altre realtà, infatti, le VPN vengono usate principalmente dagli uomini, mentre le donne navigano sulla rete senza protezione. In alcuni Paesi, il rapporto è 30% donne e 70% uomini”, ha dichiarato Adrianus Warmenhoven, uno dei consulenti in ambito cybersecurity promotori del sondaggio.

I Rischi del Cybercrime

Siamo dolorosamente consapevoli dei danni che possono derivare dall’assenza di un sistema di protezione efficace contro le cybertruffe. È altrettanto noto che i cybercriminali stanno diventando sempre più sofisticati, e le minacce che provengono principalmente dall’Europa orientale riescono a infiltrarsi in sistemi sempre più avanzati.

Questa considerazione è valida sia per i privati che per le aziende. Non è più una questione di “se” si potrebbe essere esposti a un attacco, ma piuttosto di “quando” questo accadrà.

Siamo consci del fatto che una VPN non può essere la soluzione a tutti i problemi e che non rappresenta una prevenzione perfetta. Tuttavia, è un eccellente deterrente che può aiutare a sventare la maggior parte dei tentativi di attacco.

La Scelta tra VPN Gratuite e a Pagamento

Focalizziamoci su questo 25,5% di utilizzatori di VPN e approfondiamo ulteriormente i dati. Il 40,4% degli utilizzatori di VPN preferisce un servizio gratuito rispetto a uno a pagamento, un argomento di cui abbiamo discusso ampiamente in un precedente articolo.

È importante ricordare, come abbiamo sottolineato nell’articolo citato, che un’infrastruttura VPN è composta da server distribuiti in tutto il mondo, software e tecnologie varie che devono essere sempre al massimo livello per garantire sicurezza e prestazioni. Non ci serve una VPN che ci protegga ma che, in sostanza, ci impedisca di lavorare online a causa della sua lentezza. Un altro livello di sicurezza molto importante che una VPN deve garantire è la non tracciabilità delle proprie attività online. Molte delle aziende più affidabili garantiscono la famosa politica “no-log”, ossia il mantenimento del totale anonimato dei propri utenti.

La cronaca degli ultimi anni ha dipinto un quadro piuttosto desolante, in cui molte, se non tutte le soluzioni VPN cosiddette gratuite, risultavano carenti in uno o più di questi campi: rete di server con bassissima disponibilità, tecnologia di cifratura facilmente aggirabile, dati dei clienti registrati regolarmente per essere poi rivenduti, assistenza clienti assente. Non c’è da stupirsi, dopo tutto, un’azienda, qualunque azienda, deve poter guadagnare da qualche parte, altrimenti, semplicemente, dovrà chiudere.

Le aziende “serie”, quelle che offrono un servizio a pagamento, sono generalmente all’avanguardia, reinvestono una buona parte dei propri ricavi per incrementare i livelli di protezione. E, tutto sommato, il prezzo che viene chiesto è davvero esiguo. Ormai quasi tutte offrono dei piani pluriennali che hanno un costo mensile che non supera mai i 5 euro. Il prezzo della sicurezza, in questo caso, è davvero piccolo.

Il Profilo dell’Utente Medio di una VPN in Italia

L’utente medio di una VPN in Italia è un uomo, di età compresa tra i 25 e i 54 anni. Generalmente, ha un lavoro stabile e un reddito che gli permette di risparmiare in qualche misura.

Tralasciando la popolazione oltre i 54 anni, che generalmente è meno informata sulle tecnologie online, riteniamo sorprendente che i giovani al di sotto dei 25 anni non siano più coinvolti.

Questo dato stimola una riflessione: probabilmente una percentuale molto vicina al 100% della popolazione possiede uno smartphone e molti di loro avranno app e servizi attivati sui loro dispositivi, spesso con dati sensibili in gioco, se non addirittura denaro, conti correnti, pensioni e forse anche investimenti. Più banalmente, pensiamo alle scommesse (sappiamo quanto siano diffuse in Italia) con carte di credito inserite in molti contesti.

Questo scenario rappresenta un vasto campo di soggetti indifesi esposti a potenziali predatori sempre pronti all’agguato.

Conclusione

Purtroppo, la consapevolezza dei rischi online arriva spesso solo dopo aver subito un attacco. Sarebbe più saggio prestare ascolto al vecchio adagio che recita “te l’avevo detto…”. Per garantire la tua sicurezza e quella dei tuoi dati online, prendi in considerazione l’utilizzo di una VPN affidabile.

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